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18 agosto 2014
Mamma, lo voglio!
Mamma, lo voglio!
Me lo sento ripetere infinite volte durante la giornata e sempre per cose che, ai miei occhi, appaiono banali, superficiali, inutili; le stesse cose sembrano essere per lei questione di vita o di morte, sembrano appagare il suo senso di felicità, pare che siano il modo unico per riuscire a renderla euforica. Euforica si, per qualche ora dopo aver ottenuto l'oggetto del desiderio; felice no, perchè sta già pensando a cosa vorrebbe avere dopo, che ancora non ha. Una corsa continua verso la ricerca di un'appagamento fatto di cose, di oggetti e mai di sentimenti, di sensazioni. Questa è la cosa che più mi spaventa di lei. La continua ricerca di un "oggetto del desiderio" che tale rimane a tempo determinatissimo perchè subito sostituibile da un altro e da un altro ancora....per poi non essere mai abbastanza soddisfatta. Mi sono chiesta spessissimo se questo suo modo di "riempirsi" con qualcosa di tangibile, di materiale, di effimero, di superfluo sia lo specchio di una necessità interiore di riempire un vuoto affettivo. Mi sono sempre risposta che forse in parte lo è....ma certamente il suo modo di essere non è il riflesso di ciò che ogni giorno, ogni istante lei riceve da noi!
La sua perenne insoddisfazione che la caratterizza lascia spazio, a momenti alterni, ad attimi di felicità che però svaniscono nel nulla come non ci fossero mai stati, come se non li avesse mai conosciuti.
Vanifica tutto: gesti, parole, azioni, pensieri e propositi di mesi svaniscono così, come fossero "aria fritta".
E noi sempre a cercare di riempire questo suo vuoto accettando, con compromessi vari, di andare incontro alle sue richieste. Sempre a cercare di soddisfare le sue esigenze, ma sempre a spiegare che la vita è un dare e avere e che per ottenere bisogna prima dimostrare.
Ma sembra cadere tutto nel vuoto.....quel vuoto che non potrà mai riempirsi. Quel vuoto che è frutto di mancanze che sono solo nella sua testa, quel vuoto che vuoto è destinato a rimanere!
"Mamma, anche io VORREI questo micio appena nato...": lui, infinitamente delicato in tutto anche nelle richieste. Lui che davanti ad un desiderio sa spiegare e ascoltare, sa attendere e accettare. E' anche il modo di chiedere le cose che ti fa propendere verso una risposta o verso un'altra. Perchè desiderare è anche lecito, ma pretendere no! Sta proprio qui la differenza di approccio alla vita, nella visione di chi chiede semplicemente per ottenere e chi invece chiede senza pretese, senza aspettative, senza giudizi nè dita puntate!
"Questo micio lo vorrei anche io amore mio....perciò ci penseremo....": non è un NO, non è un SI, ma è un segno di apertura e questo basta a placare il suo desiderio di ottenere risposte. Si accontenta. Si placa.....lui! Lei, al contrario si impunta, si innervosisce, pronta già a dire che "non è giusto!" "non sei una mamma che mi capisce!" "non mi accontenti mai!".
Ed io sono sempre più convinta che questa bambina vada "svuotata" e non continuamente riempita di oggetti, di cose materiali; sono sempre più convinta che i miei NO saranno duri da mandare giù ora, ma terapeutici per il suo futuro. Sempre più decisa che sono pronta a dare solo se mi accorgo di ricevere qualcosa in cambio. Questo suo senso di onnipotenza deve pian piano scomparire per lasciare posto ai sentimenti, alla sensibilità.....al cuore!
E solo quando il suo "Mamma, lo voglio!" si trasformerà in un "Mamma, mi piacerebbe avere...." io ricomincerò a darle "fiducia" a concedere spazio ai suoi desideri e alle sue richieste.
Cara la mia Puffetta Gaia...."L'ERBA VOGLIO NON ESISTE NEMMENO NEL GIARDINO DEL RE!"
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