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11 marzo 2015

Un papà doc: 5 regole d'oro!


Padre non si nasce si diventa. Ma c’è una bella differenza tra l’essere papà e fare il papà!
Nessuno te lo insegna ma nel momento in cui stringi tra le braccia tuo figlio non c’è bisogno, o non ci dovrebbe essere bisogno d’altro! Si cresce insieme, si impara insieme, passo dopo passo, su una strada tanto impervia quanto meravigliosa.
Ma cosa significa essere un buon padre? Come si comporta un  papà doc?
Io ho individuato le 5 regole d’oro che ho recepito semplicemente osservando il rapporto tra i miei figli e mio marito.
1. Un papà c’è! E quando non c’è la sua assenza si deve sentire, si deve sentire la sua mancanza. Non dev’essere una presenza accessoria, deve essere indispensabile, un punto di riferimento per i suoi figli. Quando mio marito è fuori per lavoro i miei bambini lo cercano, chiedono di lui e quando torna lo accolgono a braccia aperte e lo investono di sonore coccole!
2. Un padre con la P maiuscola deve saper gestire i suoi figli anche nella quotidianità: pappe, pannolini, bagnetti….e poi compiti, impegni di sport, colloqui con le insegnanti non devono essere prerogativa solo delle mamme. Io e mio marito siamo sempre stati più o meno intercambiabili ed io so che quando non ci sono i miei cuccioli sono in ottime mani!
3. Non solo giochi e risate ma anche impegni e responsabilità! E’ notoriamente vero che gli uomini siano i più giocherelloni e le mamme quelle che cercando di dettare le regole, ma potersi dividere oneri e onori allevia le pene e moltiplica le gioie! Quindi i NO devono necessariamente arrivare anche dal papà perchè solo così il suo ruolo e la sua autorevolezza vengono riconosciuti.
4. Coccole, coccole e ancora coccole! Gli uomini tutto d’un pezzo….come padri non funzionano! Farsi coinvolgere dagli abbracci e dai baci dei piccoli aiuta a creare un clima disteso e di complicità!
5. Tra mamma e papà la parola d’ordine dev’essere ACCORDO! La linea educativa deve essere condivisa e rispettata. Se mamma dice una cosa dev’essere supportato da papà e viceversa. In caso contrario si rischia di fare danni e di far crescere bambini…..confusi e “sbilanciati”
Vi sembra poco?

5 marzo 2015

Mamma, l'amicizia tra maschi e femmine esiste?

La classica domanda inaspettata! Te la senti rivolgere appena sveglia alle 7.00 di mattina, quando ancora fai fatica a capire chi sei e dove ti trovi! Ma #PuffettaGaia è fatta così: dà il meglio di sè la mattina, a mente bella fresca, o quando è (o sono io) sotto la doccia (chiacchierare in bagno è ormai un'abitudine per entrambe! Lì non ci sono distrazioni di altro genere e quindi è il luogo giusto per confrontarsi!) :-)
Cerco di aprire davvero gli occhi e di riattivare il cervello, mi siedo, la guardo un po' perplessa ma cerco di darle una risposta che sia breve ma convincente!
"Certo che esiste! E mamma e i suoi amici Fiò e Anto ne sono un esempio!"
Fiò e Anto sono due miei carissimi amici che mi sono "portata dietro" dalla mia gioventù! Quando è arrivato mio marito nella mia vita loro c'erano già ed hanno continuato ad esserci anche dopo che ciascuno di noi ha formato la propria famiglia! Insomma, abbiamo avuto la capacità di amalgamarci e di far mischiare anche le nostre famiglie: moglie, marito, figli....tutto nella maniera più semplice e naturale possibile, ed ha funzionato!
#PuffettaGaia lo sa bene che mamma ha degli amici maschi (che ora sono amici anche di papà!) e che papà ha amiche femmine (che ora sono anche amiche di mamma!) ma forse le serviva una conferma.
Il suo amico Ricky le ha chiesto se vuole diventare la sua migliore amica e lei voleva capire se davvero questa cosa può diventare un sentimento sincero e forte come il legame che lei ha con altre sue amichette coetanee. Forse la cosa le è sembrata "strana" perchè a scuola si creano sempre due fazioni contrapposte: quella "dei maschi" e quella "delle femmine"....del resto è un'età in cui è normale che sia così! Poi, crescendo, si riesce a trovare un equilibrio e ad amalgamarsi di più. Ma ora come lo si gestisce un "migliore amico" maschio????
Mi sento di rassicurarla e le spiego che se Ricky ha questo desiderio significa che pensa di avere con lei delle affinità. Mi conferma, con grande ingenuità, che spesso giocano insieme, si rincorrono, si raccontano un sacco di cose che fanno ridere (noi donne abbiamo sempre dichiarato che ci piacciono "gli uomini" che ci fanno sbellicare dalle risate!) e poi mi ha confessato che lui dichiara apertamente che #PuffettaGaia gli piace perchè è simpatica, perchè non è schizzinosa e pettegola e perchè è sempre sorridente! Che bella questa cosa: già me li vedo insieme! Lei, ancora (per fortuna!) un po' al di fuori delle dinamiche femminili che creano gruppetti e gelosie, ama correre e i giochi un po' più "fisici" che i bambini adorano fare a quest'età, le piace sporcarsi, raccontare barzellette e ridere fino a farsi scendere le lacrime; lui, dolce quanto basta, attento ai dettagli dell'amica e premuroso al punto giusto...ma pur sempre maschio, in tutto e per tutto! Sono l'immagine perfetta dell'amicizia, quella vera, senza malizia, senza  pretese, senza menate!
Ed io spero che, nonostante crescendo si perda un po' di ingenuità, lei riesca a mantenere saldo e intatto questo suo spirito "libero" da condizionamenti esterni e da stereotipi stupidi che a volte, insensatamente, condizionano poi le scelte!
Semplice, diretta, smaliziata e sorridente....così ti vorrei sempre!