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5 aprile 2014

Ma poi il diverso chi è veramente?


Il tutto parte da una di quelle domande che ti piovono addosso inaspettatamente e alle quali ti senti in dovere di dare risposte chiare e sincere, comprensibili da una bambina di 8 anni che, curiosa e confusa, ha il desiderio di saperne di più!
Una sera mentre ci stiamo coccolando prima della buonanotte mi chiede: "Mamma cosa vuol dire essere diversi?" "Perchè ci sono i bianchi e i neri?" "E chi sono le lesbiche?".
Le chiedo se c'è un motivo particolare per il quale mi fa queste domande e mi racconta un episodio successo in classe, durante la lezione di prosocialità.
"Sai mamma, avevo scritto su un bigliettino IO AMO LA MAMMA e i miei compagni hanno iniziato a prendermi in giro dicendo che sono una lesbica e che non si possono due donne non si possono amare! Ma io ti amo lo stesso! E me ne frego di quello che mi hanno detto perchè sono loro che non sanno come stanno le cose, non io!" Continua dicendo che la maestra Francesca, prendendo spunto da questo episodio, ha spiegato che ci sono diversi tipi di amore, diversi colori della pelle, diverse modi di pregare un diverso "DIO" ma che nessuna di queste cose è sbagliata e nessuna di queste persone è meno importante dell'altra.
Intervengo e le racconto una bella storia che ho letto su un blog che seguo e che si intitola "Fuori logo": a scriverlo è una donna e mamma lesbica che racconta in maniera molto trasparente cosa significa vivere quella che ancora troppa gente considera essere una diversità. E' La storia di Papavera, una favola per spiegare l'omosessualità che, in maniera molto semplice racconta del desiderio di seguire se stessi senza il timore del giudizio altrui. Lei sorride, approva, capisce, annuisce e mi dice: "Sapevo di non aver sbagliato nello scrivere che ti amo! Anche due donne possono amarsi senza vergognarsi vero mamma?" Rispondo con un caldo e avvolgente abbraccio e le dico: "L'amore viene al cuore e di qualsiasi tipo sia è sempre e solo amore! Le cosa di cui aver vergogna sono altre!". E così abbiamo chiarito anche il significato della parola lesbica che, sicuramente, non userà mai a sproposito come hanno fatto i suoi compagni di scuola....
Poi vuole approfondire il discorso del diverso colore della pelle ed anche in quest caso mi faccio aiutare da una storiella che mi sono inventata e che insegna come il bianco, il giallo ed il nero siano solo la facciata esteriore di anime, cuori e menti che vivono, amano e pensano allo stesso modo. La diversità esiste solo negli occhi di chi la vuole sottolineare e nella testa di chi ha bisogno di un pretesto per sentirsi migliore dell'altro.
Puffetta Gaia mi sembra serena: ancora non ha tutte quelle sovrastrutture che costringono l'umanità adulta in recinti di ghettizzazione di razza, sesso, religione e nazionalità differenti; Lei ragiona ancora con il cuore, con la purezza di spirito di chi davvero si confronta alla pari con il resto del mondo ed io insisterò affinchè possa mantenere anche da adulta questa apertura mentale e questa raffinatezza di spirito che non sono tanto facili da trovare!









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