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24 aprile 2014

Non voglio mica la luna!


Sembra un'assurdità ma succede davvero.
A volte ti poni obiettivi "da grande" e strada facendo ti accorgi che raggiungerli non sarà poi così difficile: incredula arrivi alla meta felice e soddisfatta e, se sei fortunata, con il minimo sforzo ottieni il massimo risultato. Altre volte pensi intensamente di voler arrivare da una parte, sogni, speri, lotti, cadi, a fatica ti rialzi e poi, stremata guardi avanti e ti accorgi che la strada è ancora lunga. Quasi quasi ci ripensi, perdi la speranza, ma poi vince sempre l'intensità del desiderio e continui.....arrivi distrutta, prosciugata, senza forze tanto da non riuscire nemmeno a goderti la vittoria del momento.
A me sta succedendo proprio questo. Mi ero posta l'obiettivo di migliorare il mio rapporto con i miei figli, di perfezionare l'approccio che ho verso situazioni "critiche" che li riguardano, mi sono impegnata, messa in discussione, analizzata. Ho vivisezionato i miei pensieri, il mio cuore, i miei sentimenti. Ho cercato di capire, di studiare, di provare, di cambiare approccio mentale e mi è sembrato di fare anche dei bei passi in avanti.
Poi, improvvisamente, il meccanismo si è inceppato di nuovo e in un secondo mi sono ritrovata al punto di partenza. Sconfitta, frustrata, dispiaciuta e piena di sensi di colpa: mi sono sentita inadeguata, incapace di essere una "brava mamma" ed ho dovuto rimescolare le carte prima di riprendermi, alzarmi e continuare il mio viaggio introspettivo. Mi sono chiesta come fosse possibile desiderare tanto una cosa e poi rischiare di buttare tutto al vento per il nervoso e la rabbia scatenati da "un momento", da una sciocchezza, da un "contrattempo" e la risposta convincente non sono mai riuscita a darmela.
Io, così RAZIONALE, mentalmente INQUADRATA, con un ORDINE ed un RIGORE che caratterizzano tutta la mia esistenza; PRAGMATICA e a volte quasi CINICA mi sono scoperta non in grado di accettare l'imperfezione che invece caratterizza il genere umano, assolutamente allo sbando delle mie reazioni emotive ogni volta che le cose non sono sotto il mio asfissiante controllo. Mi sono sentita dire che voler a tutti i costi fare la "mamma da manuale" rappresentava un errore, una fatica troppo grande da sopportare quando si è di fronte a due bambini da crescere, quando l'imprevedibile fa parte della quotidianità. Ho dovuto rivedere le basi con le quali sono cresciuta e ridefinire i contorni della mia personalità, mi sono sentita in dovere di migliorarmi, ho provato a mettere da una parte la voglia di avere sempre tutto sotto controllo cercando di dare spazio alla parte più incontrollabile di me, l'emotività, il sentimento ed ho dovuto e voluto farlo per me stessa ma soprattutto per loro, i miei figli. Mi sono detta e ripetuta che loro hanno tutto il diritto di sbagliare, di non essere perfetti, di vivere la realtà beata (e non distorta, come ho sempre pensato!) dell'essere bambini, del tempo che non ha tempo e dello spazio che non ha confini....ed ho provato con tutta me stessa ad accettare questa diversità come un'opportunità di confronto, come un'occasione che mi è stata data per tornare a guardare il mondo con gli occhi puri e senza sovrastrutture, esattamente come sono Loro!
Andava tutto bene, mi sentivo meglio io e sentivo che anche il mio rapporto e la mia relazione nell'essere madre stava piano piano prendendo contorni meno forti, più smussati, meno rigidi. I bambini sono felici quando vedono sorrisi e morbidezza intorno a loro!
Poi ieri sera è risuccesso: è bastata una casa in disordine con giochi e pentolini sparsi sul pavimento a farmi perdere il controllo. Avrei voluto ordine, rigore ed ho trovato caos e inesattezza.....tutto questo dopo una estenuante giornata lavorativa! Li ho sgridati, li ho ripresi a muso duro, li ho messi in castigo....ed ho letto nei loro occhi lo smarrimento, li ho visti sconcertati, disorientati, turbati, increduli. In fondo ci ho messo un po' ma dopo una doccia rigenerante e cinque minuti di silenzio in solitaria mi sono resa conto di aver di nuovo sbagliato, di aver fatto un passo indietro, verso quel senso di vuoto che mi sono impegnata per mesi e mesi a far sparire.
Bastava solo cambiare punto di vista: una casa non è disordinata ma è vissuta quando ci sono dei bambini che la abitano; infrangere una regola non vuol dire trasgredire ma vuol dire provare a crescere; prendersi del tempo per fare delle cose non vuol dire perdere tempo ma significa vivere il proprio tempo in maniera spensierata.....ed io, dall'alto del mio voler essere "mamma perfetta" ho perso di vista la cosa più importante e cioè il DIRITTO DI ESSERE BAMBINI E DI VIVERE DA BAMBINI che i miei figli reclamano!
Mi sono scusata con loro, ho cercato di rassicurarli, di riordinare i loro pensieri (ingiustamente) spettinati. E' bastato il loro sorriso a ricambiare il mio abbraccio a farmi pensare che in fondo in fondo VOGLIO SOLO ESSERE UNA MAMMA MIGLIORE....non voglio mica la luna, io!

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