Translate

27 aprile 2015

BIMBA DI 3 ANNI IBERNATA PER UNA GRAVE MALATTIA


E’ proprio vero che quando sei genitore faresti l’impossibile per salvare la vita di un figlio gravemente malato: andresti oltre ogni ostacolo, mettendoti in gioco e raccogliendo tutte le forze possibili per fare in modo che si arrivi ad un lieto fine, tanto sperato, quanto desiderato come fosse l’ultimo ed unico obiettivo della tua esistenza di madre e di padre!
Si, perchè è completamente innaturale pensare di sopravvivere ad un figlio, sarebbe come vivere una vita a metà….senza quella metà che ti sei portata in grembo per nove mesi, che è diventato il tuo pensiero principale e sul quale hai dato tutta te stessa e riposto gli obiettivi futuri di tutta una vita.
Non c’è niente di più vero di un miraggio quando hai tra le braccia la vita di un figlio che si sta spegnendo e quando ti senti completamente impotente nel poter intervenire, faresti qualsiasi cosa per cambiare un destino tanto crudele quanto ingiusto.
Ed i genitori di Matheryn Naovaratpong, bimba thailandese d nemmeno 3 anni, hanno tentato l’ultima dolorosissima carta.
La bimba è stata dichiarata morta in data 8 gennaio 2015, riferisce il sito del centro per la crioconservazione Alcor in Arizona (Usa), di cui la bambina è la più giovane paziente mai trattata, la 134esima nel mondo e la prima dall’Asia. Affetta da una rarissima e gravissima forma tumorale al cervello la bimba non ha trovato scampo, nonostante gli estremi ed inutili tentativi della famiglia di darle una possibilità di sopravvivenza. Arrivati alla fase estrema che, purtroppo. non dava scampo alla piccola, hanno optato per la criocongelazione del suo cervello e del suo corpo, ed ora la bambina si trova in Arizona, conservata a -196°C.
Il perchè di questa scelta così drastica? Perchè i genitori sperano nell’evoluzione  della scienza che possa un giorno consentire di risvegliare Matheryn , potendola curare e guarire e consentendole così una possibilità, la sua unica possibilità, di vita!
Sembra incredibile essere giunti ad una soluzione così drastica eppure sono convinta che, ai loro occhi, sia davvero stata l’unica scelta possibile per concedere alla bimba ed anche a loro stessi la possibilità di raggiungere quel miraggio, oggi così lontano, della possibilità di restituire alla piccola un’opportunità di vita che meritava di vivere, come è giusto che sia.
Io mi sono chiesta se avessi avuto il coraggio di fare un passo così duro da accettare, se avessi avuto il coraggio di staccare la spina così sperando in qualcosa di tanto lontano ed ignoto. Oppure avrei scelto di starle accanto al meglio fino alla fine, cercando di godermi ogni istante, seppur doloroso, della sua brevissima esistenza? Avrei avuto il coraggio di separarmene così rinunciando anche ad un minimo istante da viverle accanto?
Non lo so e probabilmente non esiste la risposta “giusta” perchè, in situazioni tanto ingiuste, dolorose e delicate,  bisognerebbe non trovarcisi mai perchè sono quelle situazioni che ti cambiano profondamente, che ti distruggono, che devastano il cuore e l’esistenza di una madre…..Gli occhi di una mamma che perde un figlio sono spenti, tristi, vuoti, persi perchè, veder volare via un figlio significa avere l’anima devastata ed il cuore spezzato per l’eternità!

Nessun commento:

Posta un commento